Cda Ruzzo, D’Alberto torna a chiedere un diverso modello di gestione

Questa mattina l’assemblea dei soci è chiamata ad eleggere la nuova governance. Teramo invoca il cambiamento

TERAMO – L’assemblea dei soci della Ruzzo Reti si riunisce questa mattina per eleggere il nuovo Consiglio di amministrazione. Ma il fuoco incrociato sulla governance – che vede capofila il Comune di Teramo – rende meno facile il percorso verso la conferma dell’attuale gruppo dirigente, che oggi dovrebbe essere sancito dai sindaci partecipanti.

Sulla vicenda il sindaco uscente di Teramo, Gianguido D’Alberto, ha diffuso una nota in cui ha chiarito la sua posizione rispetto all’appuntamento odierno: “Il referendum del 2011 ci ha ricordato come la tutela dell’acqua quale bene essenziale e pertanto pubblica debba essere la stella polare che guida una buona amministrazione a qualsiasi livello essa operi – afferma D’Alberto -. In questi anni, purtroppo, abbiamo assistito ad una gestione da parte dell’attuale Governance che deviava su tutt’altro approccio, rimuovendo quella centralità che tutti i cittadini dovrebbero avere su queste tematiche essendo loro sia fruitori del servizio che proprietari di un bene che è e deve restare pubblico. 

Così – prosegue il sindaco uscente e ricandidato – come abbiamo contrastato e denunciato una gestione del personale preoccupante, laddove la precarietà condizionata è diventata la cifra caratterizzante per certe categorie di lavoratori, mentre altri hanno vissuto fortune assai diverse e ben note a noi cittadini, chiamati poi a pagare con bollette sempre più esose il prezzo di tali scelte. Oggi, noi amministratori, abbiamo la possibilità di compiere una scelta chiara e radicale: confermare questo modus operandi, queste scelte, questa gestione oppure rimettere i cittadini e la tutela dell’acqua pubblica al centro delle decisioni e dell’azione politica della Ruzzo Reti s.p.a. Una scelta di netta discontinuità che finalmente consenta di aprire una nuova fase e di liberare questa azienda di vitale importanza per il nostro territorio dai soliti giochi di potere e di poltrone. 

Personalmente – ha concluso D’Alberto -, per la tutela della mia comunità, non ho dubbio alcuno e con la coerenza di sempre chiedo fin da ora un netto cambio di passo, chiamandomi fuori da una discussione che non sia nel merito ma che riguardi solo giri di poltrone”.